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Euripide Le Baccanti Ettore Romagnoli Zanichelli 1922 Abela Carboneria

9,00

Legatura morbida editoriale con aloni e macchie ai piatti e al dorso, uno strappo di centimetri 3 al margine inferiore alla quarta di copertina e una piega all’angolo esterno, dorso con mancanze ai margini e abrasioni, tagli irregolari bruniti con fioriture, prima di possesso al piatto anteriore antiporta e frontespizio, antiporta con timbro di catalogazione frontespizio con timbro di possesso, fioriture alle pagine interne che non impediscono la lettura, legatura leggermente allentata, numero pagine 80 dimensioni cm. 19,2 * 12,5

Libro facente parte della biblioteca privata Abela discendenti del patrizio Giuseppe Abela che con il fratello Gaetano Abela ed a Daniele Caporosso, a Bartolomeo Sestini furono i fondatori della carboneria a Siracusa (1817). Con loro interagiva la massoneria che aveva sede in casa del cavaliere Vincenzo Oddo Alla Turba (v. Roma). Da loro partì la miccia, racconta Oreste Reale, che fece scoppiare i moti del 1820 che costrinsero il Borbone a concedere la costituzione. I fratelli Abela intanto, che erano stati scoperti, imprigionati e torturati, riacquistarono la libertà. Gaetano Abela fu nominato generale e incaricato di propagandare nella Sicilia orientale il programma del governo siciliano. Ma nel 1824 Gaetano e Giuseppe Abela vennero di nuovo arrestati e condannati dalla polizia borbonica, e nel 1826 Gaetano fu fucilato a Palermo

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Descrizione

Legatura morbida editoriale con aloni e macchie ai piatti e al dorso, uno strappo di centimetri 3 al margine inferiore alla quarta di copertina e una piega all’angolo esterno, dorso con mancanze ai margini e abrasioni, tagli irregolari bruniti con fioriture, prima di possesso al piatto anteriore antiporta e frontespizio, antiporta con timbro di catalogazione frontespizio con timbro di possesso, fioriture alle pagine interne che non impediscono la lettura, legatura leggermente allentata, numero pagine 80 dimensioni cm. 19,2 * 12,5

Libro facente parte della biblioteca privata Abela discendenti del patrizio Giuseppe Abela che con il fratello Gaetano Abela ed a Daniele Caporosso, a Bartolomeo Sestini furono i fondatori della carboneria a Siracusa (1817). Con loro interagiva la massoneria che aveva sede in casa del cavaliere Vincenzo Oddo Alla Turba (v. Roma). Da loro partì la miccia, racconta Oreste Reale, che fece scoppiare i moti del 1820 che costrinsero il Borbone a concedere la costituzione. I fratelli Abela intanto, che erano stati scoperti, imprigionati e torturati, riacquistarono la libertà. Gaetano Abela fu nominato generale e incaricato di propagandare nella Sicilia orientale il programma del governo siciliano. Ma nel 1824 Gaetano e Giuseppe Abela vennero di nuovo arrestati e condannati dalla polizia borbonica, e nel 1826 Gaetano fu fucilato a Palermo

Autore Euripide

Casa Editrice Zanichelli

Edizione

1922

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