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G. Forzano Sly La leggenda del dormiente risvegliato Vitagliano 1921 Abela Carboneria

14,40

sovraccoperta editoriale in precarie condizioni con strappi ai margini aloni e sporcizie, legatura morbida editoriale con alcuni aloni, pieghe ai margini e firma di possesso al piatto anteriore, tagli bruniti con fioriture, colorati quelli superiori, fogli di guardia illustrati con bruniture diffuse, antiporta con firma e timbro di catalogazione, frontespizio con firme di possesso e timbro, pagine leggermente brunite con fioriture diffuse, legatura leggermente allentata, numero pagine 177 + 15 dimensioni cm 18,7 * 12

Libro facente parte della biblioteca privata Abela discendenti del patrizio Giuseppe Abela che con il fratello Gaetano Abela ed a Daniele Caporosso, a Bartolomeo Sestini furono i fondatori della carboneria a Siracusa (1817). Con loro interagiva la massoneria che aveva sede in casa del cavaliere Vincenzo Oddo Alla Turba (v. Roma). Da loro partì la miccia, racconta Oreste Reale, che fece scoppiare i moti del 1820 che costrinsero il Borbone a concedere la costituzione. I fratelli Abela intanto, che erano stati scoperti, imprigionati e torturati, riacquistarono la libertà. Gaetano Abela fu nominato generale e incaricato di propagandare nella Sicilia orientale il programma del governo siciliano. Ma nel 1824 Gaetano e Giuseppe Abela vennero di nuovo arrestati e condannati dalla polizia borbonica, e nel 1826 Gaetano fu fucilato a Palermo

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Descrizione

sovraccoperta editoriale in precarie condizioni con strappi ai margini aloni e sporcizie, legatura morbida editoriale con alcuni aloni, pieghe ai margini e firma di possesso al piatto anteriore, tagli bruniti con fioriture, colorati quelli superiori, fogli di guardia illustrati con bruniture diffuse, antiporta con firma e timbro di catalogazione, frontespizio con firme di possesso e timbro, pagine leggermente brunite con fioriture diffuse, legatura leggermente allentata, numero pagine 177 + 15 dimensioni cm 18,7 * 12

Libro facente parte della biblioteca privata Abela discendenti del patrizio Giuseppe Abela che con il fratello Gaetano Abela ed a Daniele Caporosso, a Bartolomeo Sestini furono i fondatori della carboneria a Siracusa (1817). Con loro interagiva la massoneria che aveva sede in casa del cavaliere Vincenzo Oddo Alla Turba (v. Roma). Da loro partì la miccia, racconta Oreste Reale, che fece scoppiare i moti del 1820 che costrinsero il Borbone a concedere la costituzione. I fratelli Abela intanto, che erano stati scoperti, imprigionati e torturati, riacquistarono la libertà. Gaetano Abela fu nominato generale e incaricato di propagandare nella Sicilia orientale il programma del governo siciliano. Ma nel 1824 Gaetano e Giuseppe Abela vennero di nuovo arrestati e condannati dalla polizia borbonica, e nel 1826 Gaetano fu fucilato a Palermo

Autore G. Forzano

Casa Editrice Vitagliano Milano

Edizione

1921

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