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G. Pascoli Odi e Inni MDCCCXCVI-MCMV Zanichelli 1907 Carboneria Abela

27,00

legatura rigida editoriale in tela con alcune mancanze ai margini dei piatti e del dorso, dorso con titolo in oro, tagli leggermente bruniti con alcune fioriture, all’antiporta timbro di biblioteca privata, frontespizio con firme di possesso e timbro della cartoleria, alcune rare fioriture alle pagine interne che non disturbano la lettura, numero pagine 224 dimensioni cm 21,8 * 15,5

Libro facente parte della biblioteca privata Abela discendenti del patrizio Giuseppe Abela che con il fratello Gaetano Abela ed a Daniele Caporosso, a Bartolomeo Sestini furono i fondatori della carboneria a Siracusa (1817). Con loro interagiva la massoneria che aveva sede in casa del cavaliere Vincenzo Oddo Alla Turba (v. Roma). Da loro partì la miccia, racconta Oreste Reale, che fece scoppiare i moti del 1820 che costrinsero il Borbone a concedere la costituzione. I fratelli Abela intanto, che erano stati scoperti, imprigionati e torturati, riacquistarono la libertà. Gaetano Abela fu nominato generale e incaricato di propagandare nella Sicilia orientale il programma del governo siciliano. Ma nel 1824 Gaetano e Giuseppe Abela vennero di nuovo arrestati e condannati dalla polizia borbonica, e nel 1826 Gaetano fu fucilato a Palermo

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Descrizione

legatura rigida editoriale in tela con alcune mancanze ai margini dei piatti e del dorso, dorso con titolo in oro, tagli leggermente bruniti con alcune fioriture, all’antiporta timbro di biblioteca privata, frontespizio con firme di possesso e timbro della cartoleria, alcune rare fioriture alle pagine interne che non disturbano la lettura, numero pagine 224 dimensioni cm 21,8 * 15,5

Libro facente parte della biblioteca privata Abela discendenti del patrizio Giuseppe Abela che con il fratello Gaetano Abela ed a Daniele Caporosso, a Bartolomeo Sestini furono i fondatori della carboneria a Siracusa (1817). Con loro interagiva la massoneria che aveva sede in casa del cavaliere Vincenzo Oddo Alla Turba (v. Roma). Da loro partì la miccia, racconta Oreste Reale, che fece scoppiare i moti del 1820 che costrinsero il Borbone a concedere la costituzione. I fratelli Abela intanto, che erano stati scoperti, imprigionati e torturati, riacquistarono la libertà. Gaetano Abela fu nominato generale e incaricato di propagandare nella Sicilia orientale il programma del governo siciliano. Ma nel 1824 Gaetano e Giuseppe Abela vennero di nuovo arrestati e condannati dalla polizia borbonica, e nel 1826 Gaetano fu fucilato a Palermo

Autore G. Pascoli

Casa Editrice Zanichelli

Edizione

1907

discrete