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Johan Bojer La coscienza (Erik Evje) Treves 1914 Abela Carboneria

14,40

Legatura morbida editoriale in condizioni accettabili con aloni e fioriture diffuse ai piatti al dorso, piccole pieghe ed abrasioni ai margini, tagli irregolari bruniti, firma di appartenenza al piatto anteriore antiporta e frontespizio, timbro di catalogazione all’antiporta, fioriture alle pagine interne che non impediscono la lettura, legatura allentata, numero pagine 340 + 8 dimensioni in cm 19,4 * 13,2

Libro facente parte della biblioteca privata Abela discendenti del patrizio Giuseppe Abela che con il fratello Gaetano Abela ed a Daniele Caporosso, a Bartolomeo Sestini furono i fondatori della carboneria a Siracusa (1817). Con loro interagiva la massoneria che aveva sede in casa del cavaliere Vincenzo Oddo Alla Turba (v. Roma). Da loro partì la miccia, racconta Oreste Reale, che fece scoppiare i moti del 1820 che costrinsero il Borbone a concedere la costituzione. I fratelli Abela intanto, che erano stati scoperti, imprigionati e torturati, riacquistarono la libertà. Gaetano Abela fu nominato generale e incaricato di propagandare nella Sicilia orientale il programma del governo siciliano. Ma nel 1824 Gaetano e Giuseppe Abela vennero di nuovo arrestati e condannati dalla polizia borbonica, e nel 1826 Gaetano fu fucilato a Palermo

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Descrizione

Legatura morbida editoriale in condizioni accettabili con aloni e fioriture diffuse ai piatti al dorso, piccole pieghe ed abrasioni ai margini, tagli irregolari bruniti, firma di appartenenza al piatto anteriore antiporta e frontespizio, timbro di catalogazione all’antiporta, fioriture alle pagine interne che non impediscono la lettura, legatura allentata, numero pagine 340 + 8 dimensioni in cm 19,4 * 13,2

Libro facente parte della biblioteca privata Abela discendenti del patrizio Giuseppe Abela che con il fratello Gaetano Abela ed a Daniele Caporosso, a Bartolomeo Sestini furono i fondatori della carboneria a Siracusa (1817). Con loro interagiva la massoneria che aveva sede in casa del cavaliere Vincenzo Oddo Alla Turba (v. Roma). Da loro partì la miccia, racconta Oreste Reale, che fece scoppiare i moti del 1820 che costrinsero il Borbone a concedere la costituzione. I fratelli Abela intanto, che erano stati scoperti, imprigionati e torturati, riacquistarono la libertà. Gaetano Abela fu nominato generale e incaricato di propagandare nella Sicilia orientale il programma del governo siciliano. Ma nel 1824 Gaetano e Giuseppe Abela vennero di nuovo arrestati e condannati dalla polizia borbonica, e nel 1826 Gaetano fu fucilato a Palermo

Autore Johan Bojer

Casa Editrice Treves

Edizione

1914

precarie