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Matilde Serao La leggenda di Napoli Perrella 1907 Abela Carboneria

31,50

legatura morbida editoriale con aloni bruniture e firma di possesso al piatto anteriore, dorso con pieghe di lettura brunito e con abrasioni, piccoli strappi e mancanze ai margini dei piatti, tagli irregolari bruniti con fioriture, antiporta con timbro di catalogazione e firma, frontespizio con alcune sporcizie firme di possesso e timbro, a fogli chiusi, legatura leggermente allentata, fioriture diffuse le pagine interne, numero pagine 230 + indice dimensioni cm 19,8 x 12,8
Libro facente parte della biblioteca privata Abela discendenti del patrizio Giuseppe Abela che con il fratello Gaetano Abela ed a Daniele Caporosso, a Bartolomeo Sestini furono i fondatori della carboneria a Siracusa (1817). Con loro interagiva la massoneria che aveva sede in casa del cavaliere Vincenzo Oddo Alla Turba (v. Roma). Da loro partì la miccia, racconta Oreste Reale, che fece scoppiare i moti del 1820 che costrinsero il Borbone a concedere la costituzione. I fratelli Abela intanto, che erano stati scoperti, imprigionati e torturati, riacquistarono la libertà. Gaetano Abela fu nominato generale e incaricato di propagandare nella Sicilia orientale il programma del governo siciliano. Ma nel 1824 Gaetano e Giuseppe Abela vennero di nuovo arrestati e condannati dalla polizia borbonica, e nel 1826 Gaetano fu fucilato a Palermo

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Descrizione

legatura morbida editoriale con aloni bruniture e firma di possesso al piatto anteriore, dorso con pieghe di lettura brunito e con abrasioni, piccoli strappi e mancanze ai margini dei piatti, tagli irregolari bruniti con fioriture, antiporta con timbro di catalogazione e firma, frontespizio con alcune sporcizie firme di possesso e timbro, a fogli chiusi, legatura leggermente allentata, fioriture diffuse le pagine interne, numero pagine 230 + indice dimensioni cm 19,8 x 12,8
Libro facente parte della biblioteca privata Abela discendenti del patrizio Giuseppe Abela che con il fratello Gaetano Abela ed a Daniele Caporosso, a Bartolomeo Sestini furono i fondatori della carboneria a Siracusa (1817). Con loro interagiva la massoneria che aveva sede in casa del cavaliere Vincenzo Oddo Alla Turba (v. Roma). Da loro partì la miccia, racconta Oreste Reale, che fece scoppiare i moti del 1820 che costrinsero il Borbone a concedere la costituzione. I fratelli Abela intanto, che erano stati scoperti, imprigionati e torturati, riacquistarono la libertà. Gaetano Abela fu nominato generale e incaricato di propagandare nella Sicilia orientale il programma del governo siciliano. Ma nel 1824 Gaetano e Giuseppe Abela vennero di nuovo arrestati e condannati dalla polizia borbonica, e nel 1826 Gaetano fu fucilato a Palermo

Autore M. Serao

Casa Editrice Perrella

Edizione

1907

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