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Poemi del Risorgimento Inno a Roma Inno a Torino di G. Pascoli Zanichelli 1913

27,00

Legatura rigida editoriale in tela con mancanze ai piatti, dorso con titolo in oro e abrasioni ai margini, firma di possesso al piatto anteriore, tagli bruniti con fioriture, alla prima pagina bianca timbro di biblioteca privata, frontespizio con timbro e firme di possesso, fioriture diffuse alle pagine interne che non disturbano la lettura, all’interno quattro tricromie, numero pagine 149 dimensioni cm 21,8 * 15,3
Libro facente parte della biblioteca privata Abela discendenti del patrizio Giuseppe Abela che con il fratello Gaetano Abela ed a Daniele Caporosso, a Bartolomeo Sestini furono i fondatori della carboneria a Siracusa (1817). Con loro interagiva la massoneria che aveva sede in casa del cavaliere Vincenzo Oddo Alla Turba (v. Roma). Da loro partì la miccia, racconta Oreste Reale, che fece scoppiare i moti del 1820 che costrinsero il Borbone a concedere la costituzione. I fratelli Abela intanto, che erano stati scoperti, imprigionati e torturati, riacquistarono la libertà. Gaetano Abela fu nominato generale e incaricato di propagandare nella Sicilia orientale il programma del governo siciliano. Ma nel 1824 Gaetano e Giuseppe Abela vennero di nuovo arrestati e condannati dalla polizia borbonica, e nel 1826 Gaetano fu fucilato a Palermo
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COD: A56 Categoria:

Descrizione

Legatura rigida editoriale in tela con mancanze ai piatti, dorso con titolo in oro e abrasioni ai margini, firma di possesso al piatto anteriore, tagli bruniti con fioriture, alla prima pagina bianca timbro di biblioteca privata, frontespizio con timbro e firme di possesso, fioriture diffuse alle pagine interne che non disturbano la lettura, all’interno quattro tricromie, numero pagine 149 dimensioni cm 21,8 * 15,3
Libro facente parte della biblioteca privata Abela discendenti del patrizio Giuseppe Abela che con il fratello Gaetano Abela ed a Daniele Caporosso, a Bartolomeo Sestini furono i fondatori della carboneria a Siracusa (1817). Con loro interagiva la massoneria che aveva sede in casa del cavaliere Vincenzo Oddo Alla Turba (v. Roma). Da loro partì la miccia, racconta Oreste Reale, che fece scoppiare i moti del 1820 che costrinsero il Borbone a concedere la costituzione. I fratelli Abela intanto, che erano stati scoperti, imprigionati e torturati, riacquistarono la libertà. Gaetano Abela fu nominato generale e incaricato di propagandare nella Sicilia orientale il programma del governo siciliano. Ma nel 1824 Gaetano e Giuseppe Abela vennero di nuovo arrestati e condannati dalla polizia borbonica, e nel 1826 Gaetano fu fucilato a Palermo
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Autore G. Pascoli

Casa Editrice Zanichelli

Edizione

1913

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